Francesco Greco parla di una sua produzione di musica classica fatta con i virtual instruments

Alex bigelli by valve classik

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Francesco Greco parla di una produzione di musica classica fatta con i virtual instruments

Il giovane arrangiatore / tecnico del suono Francesco Greco oggi ci parla della produzione fatta per il cantante marchigiano Alex bigelli che dopo aver partecipato a numerosi eventi importanti come il Festival di Sanremo (Giovani), Miss Italia e Castrocaro Terme, dopo 15 anni di carriera con il suo gruppo i “Diapason” va avanti da solo, per la realizzazione di alcuni brani non mancano le collaborazioni come quella di Braido (chitarrista di Vasco Rossi e Zucchero). Così nell’inverno del 2011 Alex bigelli contattò Francesco Greco per proporre il riarrangiamento di un suo brano in versione strumentale, Alex chiese di inserire alcuni strumenti in particolare (pianoforti, violini, arpe, corni), aveva in mente uno stile somigliante alla musica classica. Fù una richiesta un pò dura per l’arrangiatore che nonostante tutto si cimentò in un genere di cui ne era estraneo, fù davvero una sfida. Tendenzialmente Francesco Greco arrangia la musica attraverso dei suoni campionati inserendoli nota per nota all’interno del programma Cakewalk Sonar X1, quindi non suona assolutamente nessun strumento, avvolte si limita a suonare la chitarra oppure in circostanze impegnative chiama il suo chitarrista di fiducia “Alessandro Noia” che lui definisce un “chitarrista con le palle”.

Nel brano proposto da Bigelli non era il caso di inserire le tracce di chitarra, quindi l’opzione fù quella di chiamare un bravo violinista, ecco quì la collaborazione del violinista Claudio Merico che a sua volta ha collaborato con varie emittenti televisive per la realizzazione di colonne sonore come quelle per Mediaset, Rai, Telenorba e Telesud oltre alla collaborazione con vari artisti come Carmen Consoli e come turnista nei concerti solisti di alcuni dei protagonisti dei musical:”Notredame de Paris” di Cocciante e della “Tosca” nella versione di Lucio Dalla (GRAZIANO GALATONE , ROSALIA MISSERI, FABRIZIO VOGHERA). Claudio Merico e Francesco Greco si conobbero in circostanze casuali tramite il social network Facebook, in quel periodo il giovane arrangiatore era a disposizione di tutti i suoi utenti il quale offriva dei servizi per la produzione discografica attraverso il suo studio di registrazione “Valve classik”.

Così l’arrangiatore si mise al lavoro per Alex Bigelli creando con il mouse le tracce di pianoforte, arpa, batteria, corni, strings, rodhes ecc. Ad un certo punto passò il lavoro al violinista per l’inserimento delle tracce di violino. Il brano ebbe un ottimo consenso da parte di molti maestri di musica classica, alcuni definirono le parti pianistiche di Francesco Greco un pò meccaniche in alcune sfumature (tra questi un maestro d’orchestra della scala di milano, Maurizio Spadoni, amico del cantante Bigelli), resta il fatto che tutti si complimentarono comunque per il suo bel lavoro fatto soprattutto con grande creatività che un pò deviò la musica classica, ovviamente dando il merito anche al bravo Bigelli per la sua inventiva. In conclusione tutti rimasero soddisfatti del lavoro.

Adesso Francesco Greco ci parla un pò della produzione:

Quali suoni sono stati utilizzati per l’arrangiamento?

Come pianoforti ho utilizzato quelli inclusi nel pacchetto Colossus di East West, lo stesso vale per il piano Rhodes, gli string, i flauti e i corni, mentre come batteria ho utilizzato quella di Addictive drums.

Ma è davvero meccanica la traccia pianistica?

Per quanto riguarda la traccia del pianoforte ho giocato molto con le dinamiche per rendere il piano molto realistico, oltre al fatto che creare una traccia di pianoforte articolato con un mouse è davvero difficile, infatti non ho mai conosciuto un collega che lavora in questo modo, di solito suonano i campioni attraverso una master keyboard, però credo che sono riuscito ad offrire il massimo di quello che si poteva offrire con un mouse, non credete?

Come è stato elaborato il brano in fase di missaggio e mastering?

Per quanto riguarda il missaggio ho trovato alcuni problemi a causa di strumenti che interagivano nello stesso range di frequenze, quindi ho lavorato molto sul taglio, un pò meno nell’incremento delle frequenze. Ho dovuto aggiungere anchè un pò di ambiente su alcuni strumenti, per simulare il sound che avviene in una sala da concerto, senza però esagerare. Per quanto riguarda il mastering non essendo il mio genere musicale ho preferito non toccare nulla anche perchè la musica classica (o derivata dal classico) potrebbe suonare in modo artificiale.

tecnico del suono